Allarme pesticidi e arsenico nel riso: i test hanno rilevato un grosso rischio. Ecco i marchi soggetti al pericolo.
Il riso è un alimento che fa parte della comune alimentazione della maggior parte della popolazione italiana ed europea, per non parlare di quella mondiale. Alternativa alla pasta, il riso, essendo naturalmente gluten free è consumato anche da molte persone che sono allergiche o intolleranti al glutine. Il consumo di riso è ingente e ovviamente la sicurezza deve esser posta in primo piano.
Ma non è così ed è scattato l’allarme: sono state riscontrate tracce di arsenico e pesticidi in alcune tipologie di riso comunemente acquistato da molti consumatori. A rivelarlo è il magazine francese “60 millions de consommateur” che ha analizzato ben 40 confezioni di riso. I ricercatori francesi svolto un test analizzando un campione di 40 referenze di riso appartenenti alle varietà che vengono maggiormente consumate in Francia.
Sono stati rilevate tracce considerevoli di pesticidi, ma non solo: anche il piperonil butossido, una molecola di cui non si conoscono gli effetti sull’uomo, è stato trovato nel riso. Tra i pesticidi più pericolosi c’è il tebuconazolo, che agisce come funghicida e regola la crescita delle piante, e la cipermetrina, un insetticida molto potente. Si tratta di sostanze considerate cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione, come le ha definite l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche.
Le tipologie di riso interessate da questa contaminazione sono 4 : il riso Basmati, il thai, il riso a chicco lungo e il camargue. I prodotti analizzati in Francia appartengono sia a marchi nazionali che a catene di distribuzioni estere. E un elemento che colpisce particolarmente è che alcuni fanno parte di filiere biologiche. Un terzo dei prodotti analizzati hanno presentato residui di queste sostanze altamente tossiche.
C’è da dire però che in nessun caso è stato superato il limite normativo imposto dalla Commissione Europea. Un altro pesticida riscontrato è l’isoprothiolano, che è stato individuato in tre prodotti, Bon-ri, Saint Eloi e Ben’s: questa sostanza rientra in una regolamentazione un po’ contraddittoria. L’Unione Europea lo vieta, ma al tempo stesso i suoi residui all’interno dei prodotti alimentari sono pienamente autorizzati.
Tra i marchi di riso che sono stati testati ci sono anche Lidl, Carrefour e UncleBen’s. Oltre ai pesticidi anche l’arsenico è presente anche se in concentrazioni che rientrano comunque nei limiti imposti dalla legge: 0,15 mg/Kg per quanto riguarda il riso bianco non lavorato e non parboiled e 0,25 mg/Kg per il riso parboiled.
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