Poter avere un risparmio nelle bollette non può che essere provvidenziale per molti, ora questo è finalmente possibile, ma non per tutti.
Le spese da gestire non sembrano davvero finire mai, al punto tale che sono tanti gli italiani in difficoltà, molti dei quali costretti a tagliare il superfluo e a dover rinunciare anche solo all’idea di togliersi uno sfizio ogni tanto. La situazione non può che essere più difficile per chi deve sostenere ogni mese il versamento previsto per mutuo o affitto, a cui si aggiungono gli importi per le bollette, che hanno registrato nell’ultimo periodo un aumento non da poco.
Sapere di poter risparmiare non può che essere quindi provvidenziale, a maggior ragione se si sa di poter realizzare l’obiettivo senza dover fare grossi stravolgimenti rispetto alla situazione in casa. Non si tratta però di un’agevolazione disponibile per tutti, è bene precisarlo.
La gestione delle utenze domestiche vive ora una fase particolare, in seguito al passaggio definitivo al mercato libero, il sistema che consente di scegliere il fornitore e la tariffa che si ritiene più adatti alle proprie esigenze di consumo. Si ha inoltre il vantaggio di avere il costo della materia prima bloccato per 12 o 24 mesi, così da avere la garanzia di essere al riparo da rialzi inaspettati.
Nonostante questo, ci sono circa 4,5 milioni di utenti che non hanno fatto alcuna modifica, per questo sono destinati a passare in automatico a quello che viene definito “sistema a tutele graduali”, che prevede di ridurre al minimo i disagi in questa fase di transizione. Non sono comunque previsti inconvenienti di alcun tipo che potrebbero sembrare difficili da sostenere, quali l’interruzione dal servizio, né aumenti nei costi.
Chi si ritroverà in questa situazione avrà così un gestore non scelto personalmente, ma che varierà a seconda di chi si è aggiudicato l’asta nella zona di residenza. Ad avere prevalso sono stati Enel, Hera, Edison, Illumia, A2A, Iren, Eon, che si sono suddivisi le 26 aree geografiche in cui si è deciso di ripartire il Paese.
Il risparmio potrà essere tangibile già da quando ci si ritroverà la prima fattura tra le mani, anche se la sua entità potrà essere variabile. Sulla base dei calcoli effettuati dal portale Segugio.it, che aiuta gli utenti nella scelta più conveniente, si potrà arrivare anche a una riduzione di 130 euro su base annua.
A livello medio si riscontra una diminuzione dei costi di 73 euro, a cui si aggiunge la componente fissa di commercializzazione che nella tutela era pari a 58 euro e che ora viene eliminata, arrivando così a 131 euro. A fare da contraltare è la situazione che riscontreranno i residenti di diverse città del Sud e delle isole, come Sud Sardegna, Agrigento, Caltanissetta e Trapani, dove ci sarà un aumento che si aggira tra i 6 e i 30 euro.
Parzialmente diversa sarà la situazione per quelli che vengono definiti utenti vulnerabili, che potranno godere di qualche tutela in più rispetto agli altri. A loro sarà concesso di restare nel mercato tutelato fino a luglio 2024 se non vorranno cambiare prima, si dovranno attendere le aste a loro dedicate che stabiliranno le condizioni di prezzo.
In questa categoria rientrano alcuni clienti specifici, come indicato da ARERA:
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