Potrebbe essere un investimento utile. Oppure no. Ecco quando conviene e cosa considerare se vuoi acquistare una casa per poi affittarla
Nel mondo di oggi, dove l’economia è in costante cambiamento e le certezze sono sempre di meno, fare un investimento economico per il futuro è una cosa piuttosto importante.
Tuttavia, proprio per via di numerose variabili intercambiabili tra loro ed estremamente instabili, è sempre bene valutare ogni decisione. Tra gli investimenti più frequenti, infatti, vi è quello di acquistare un casa per poi affittarla. Ma pensi che possa convenire davvero? Ecco quali sono i fattori da considerare.
Acquistare una casa per poi metterla in affitto può essere un investimento piuttosto vantaggioso. Sono in molti, infatti, a chiedersi se questo possa essere un investimento remunerativo e se convenga davvero. Acquistare un immobile, infatti, è sicuramente una spesa importante, che può essere però recuperata mettendolo in affitto e, dopo alcuni anni, iniziare a vivere della rendita fornita da chi ha deciso di affittarla. Ma non è affatto scontato che l’investimento produca un guadagno economico importante.
Prima di effettuare l’investimento è bene tener conto di alcuni fattori importantissimi. Tra questi vi è il tipo di target che si vuole raggiungere. Ad esempio, nelle città universitarie la richiesta degli affitti da parte degli studenti è particolarmente elevata. Questo potrebbe essere un vantaggio grazie al continuo ricambio di studenti, che garantiscono entrate continue.
Può essere inoltre importante valutare di investire in una casa dalla forte espansione territoriale, in cui vi sono molte persone in cerca di lavoro (e quindi di casa). Non è da sottovalutare nemmeno l’acquisto di una casa nelle città d’arte, in cui è possibile puntare sugli affitti brevi. Bisogna poi considerare l’investimento economico per l’acquisto. Nello specifico è necessario valutare i prezzi delle proprietà, le condizioni economiche della regione o della città e la disponibilità finanziaria.
Non da meno sono i calcoli da fare per poter avere la consapevolezza di quanto potrebbe ammontare il guadagno. Da considerare anche le tasse da pagare e tutte gli elementi presenti su un possibile contratto di affitto. Tra questi la possibilità di usufruire del regime facoltativo della cedolare secca per le proprietà ad uso abitativo. In questo caso si dovrà dare allo Stato il 21%. Sarà poi importantissimo tenere conto del costo di manutenzione dell’abitazione, dell’atto notarile di compravendita, delle imposte di registro, catastali e ipotecarie e, ovviamente, degli oneri del mutuo.
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