Anche se siamo un bel po’ fuori stagione, è meglio fare scorta ora di pomodori e salse. Vediamo cosa sta succedendo.
Il pomodoro è il nostro “oro rosso” nonché uno dei simboli dell’Italia in tutto il mondo. Ma è a rischio. Meglio fare scorta ora o rischiamo di passare un anno senza caprese né pasta al sugo.
Erroneamente annoverato tra le verdure, in realtà il pomodoro è un frutto ortaggio insieme a peperoni, zucchine, melanzane, cetrioli e zucche. Comunque lo si voglia considerare, una cosa è certa: il pomodoro non può mai mancare sulle nostre tavole. È il nostro “oro rosso” ed è uno degli alimenti più rappresentativi dell’Italia in tutto il mondo.
Non a caso i nostri piatti più tipici contengono tutti questo meraviglioso ortaggio estivo: gli spaghetti pomodoro e basilico, la pizza Margherita con salsa di pomodoro e mozzarella fiordilatte, le lasagne al ragù, la pappa al pomodoro toscana, l’insalata caprese. Anche se siamo parecchio fuori stagione, quest’anno è proprio il caso di accelerare i tempi e fare scorta di pomodori e passate o rischiamo di restare a bocca asciutta.
Uno degli ortaggi preferiti da noi italiani, il pomodoro, è a rischio e noi rischiamo di restare non solo senza pomodori ma anche senza salsa. Trattandosi di due dei prodotti più usati in cucina, è il caso di correre ai ripari e fare scorta già ora. Vediamo cosa sta succedendo ai nostri amati pomodori.
L’allarme arriva da Coldiretti: gli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi nel Mar Rosso stanno mettendo a rischio i pomodori italiani. Circa 270 milioni di esportazioni dirette verso l’Asia sono, al momento, bloccate. In pratica bloccati nel Mar Rosso ci sono 2,7 miliardi di euro di pomodori italiani. Un danno enorme per la nostra economia.
Le previsioni dell’associazione Coldiretti non sono affatto rassicuranti: la situazione rischia di precipitare. L’industria che ruota intorno alla lavorazione e alla trasformazione dei pomodori in Italia è enorme. Parliamo di almeno 7000 imprese agricole e 100 imprese di trasformazione per un totale di almeno 10.000 lavoratori.
Gli attacchi terroristici nel Canale di Suez stanno costringendo a cambi di rotta per raggiungere l’Oriente. Cambi di rotta che comportano un aumento dei costi di trasporto e un allungamento dei tempi. Tutto questo si riflette sul prodotto finale che, per forza di cose, dovrà essere venduto ad un prezzo maggiore e sarà, quindi, meno competitivo. L’Italia rischia di avere un danno economico di portata gigantesca. Naturalmente anche nel nostro Paese i prezzi aumenteranno se dovremo compensare le perdite causate dalle mancate esportazioni. Ecco perché è il caso di fare già scorta di pomodori e salse. Ma l’Italia come intende muoversi?
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha informato che, a breve, il Governo potrebbe inviare aerei nel Mar Rosso per proteggere le navi mercantili da altri attacchi terroristici.
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