Come pulire la casa alla perfezione? Oltre al bicarbonato e all’aceto esistono altri rimedi super efficaci ma di cui non parla mai nessuno.
Sul web circolano moltissime ricette di preparazioni fai-da-te per la casa, che prevedono l’utilizzo di alimenti o di sostanze facili da reperire nell’ambiente domestico. Se da un lato è difficile rinunciare ai cosiddetti “rimedi della nonna”, dall’altro bisogna capire realmente quali sono quelli utili e quali no.
Nelle credenze popolari è molto diffusa la convinzione che bicarbonato e aceto siano delle ottime soluzioni eco e bio. Purtroppo, però, non sempre l’utilizzo di alimenti o di detergenti fatti in casa è la soluzione migliore in termini di sostenibilità. A spiegarlo è stata Sara Alberghini, chimica che ha finalmente svelato la verità sul mondo delle pulizie casalinghe con prodotti fai-da-te.
Secondo l’esperta, esistono parecchi rimedi casalinghi molto efficaci, ma è bene sapere che non tutti sono sostenibili dal punto di vista ambientale. Ecco perché la Alberghini consiglia di rivolgersi a marchi italiani bio o comunque molto naturale, degradabili al 100% e amici dell’ambiente. Ma se proprio non si può fare a meno dei classici “rimedi della nonna”, ecco quali sono quelli davvero efficaci e quali invece non servono a niente.
Per moltissimi anni è stata tramandata la credenza che bicarbonato e aceto siano degli ottimi ingredienti per pulire casa. Niente di più falso, secondo la chimica Alberghini. Come riportato da vegolosi.it, il bicarbonato ha tantissimi utilizzi in cucina ma non serve a niente per le pulizie. Questa sostanza, infatti, non lava, non non sgrassa e non ha proprietà igienizzanti. Stessa cosa vale anche per l’aceto, erroneamente considerato un ottimo sgrassatore naturale. Al contrario, l’acido contenuto nell’aceto a lungo andare rovina le superfici, e non è assolutamente biodegradabile.
“La scelta migliore e davvero ecologica – ha affermato l’esperta – è l’acido citrico”. Attenzione però a non ricavare questa sostanza dal succo di limone. Come spiega la Alberghini, infatti, nel succo di limone c’è una percentuale bassissima di acido citrico (pari circa al 3%). Ecco perché, per creare un detergente a base di acido citrico, servirebbe il succo di innumerevoli limoni.
L’esperta si è pronunciata anche sul sapone di Marsiglia, un altro vecchio “rimedio della nonna”. La chimica ha spiegato che questo tipo di sapone non lava i vestiti, anzi, rischia di renderli ancora più grigi e rovinati. Anche per quanto riguarda l’uso personale, il sapone di Marsiglia rovina i capelli perché li rende più fragili e tendenti a spezzarsi. Per quanto riguarda la pelle, invece, a causa del suo ph pari a 9, “sgrassa” troppo, rendendo ancor più faticoso per la pelle ripristinare il proprio ph naturale (pari a 5,5/6).
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