Esistono tanti tipi di sale, ognuno con le sue proprietà e caratteristiche. Ecco quali sono i più comuni, come distinguerli e usarli.
Ingrediente di uso comune tra i più essenziali, non si può prescindere dal sale. Così basilare che determina la dicitura della categoria dei piatti, appunto, salati, che lo hanno come elemento indispensabile. Il consumo di sale nelle giuste quantità è molto importante per il benessere dell’organismo e non esiste un solo tipo di sale, ma ce ne sono diversi.
Il sale marino dervia in via naturale dall’evaporazione dell’acqua del mare nelle saline. Quello che arriva in commercio si differenzia e prende la denominazione in base a determinate caratteristiche, proprietà organolettiche e procedure di lavorazione.
Si parla infatti di sale marino integrale, iodato, fior di sale. Sono tipologie spesso non ben conosciute. Si tende a non conoscere in modo specifico oguno dei tipi di sale esistenti e di conseguenza anche il loro diverso utilizzo in cucina e non solo per sfruttare al meglio i benefici che dona alla salute.
Il sale marino integrale è la tipologia considerata più pura. Si tratta del sale che viene estratto dal mare attraverso l’evaporazione dell’acqua e non subisce processi di raffinamento. Ha un colore grigiastro, ben diverso da quello bianco a cui siamo soliti pensare. La salgemma non viene purificata. Non subisce processi chimici e non vengono aggiunti additivi. Conserva al massimo gli oligoelementi che gli sono proprio quali il magnesio e il potassio.
C’è poi il sale marino iodato derivato dalla salgemma e addizionato con lo iodio. Questo oligoelemento è importante per il nostro organismo perché aiuta il corretto funzionamento di determinati organi, come ad esempio la tiroide. Nell’alimentazione spesso c’è carenza di iodio per cui è bene introdurlo proprio attraverso il sale arricchito di esso.
Un’altra tipologia è il cosiddetto fior di sale. È il primo a nascere nelle saline. Si forma dentro le vasche salanti quelle da cui si estrae il sale dopo un processo di formazione iniziato mesi prima. La superficie dell’acqua si ricopre di un primo strato di cristalli che poi si compatta e prende un aspetto opaco. Il sottile strato di sale marino prende il nome di Neolo è ha il potere di tappare la vasca e interrompere la fase di evaporazione. Quindi proprio per questo viene rotto, per permettere al processo di evaporazione dell’acqua di continuare.
Rompendolo si frantuma in una crosta di sale che viene delicatamente raccolta dalla superficie e si forma così quello che viene chiamato fior di sale. Le quantità raccolte sono contenute, e generalmente viene raccolto solo in un breve periodo, nel mese di giugno, prima che per le condizioni metereologiche precipiti sul fondo.
Ha un gusto delicato ed è perciò molto adatto in cucina per piatti raffinati e anche nei dolci dal momento che presenta un aroma meno amaro di quello iodato che è il più comune e anche dell’integrale, il più grezzo. Esistono poi numerose varianti aromatizzate del sale, arricchite del sapore di erbe aromatiche, ma anche il sale proveniente da particolari zone, come quello rosa dell’Himalaya, delicato e pregiato.
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