Le pensioni del mese di Marzo rischiano di essere più basse rispetto al previsto? Brutte notizie, come si deve fare per non perdere soldi?
Si torna a parlare di un argomento che interessa moltissime persone, la pensione. Pare infatti che alcune categorie di contribuenti potrebbero ricevere delle pensioni più basse nel mese di Marzo 2024: una notizia che ha gettato nel panico davvero molti pensionati.
Pare che il tutto sia da collegare agli addizionali comunali e regionali Irpef che vengono applicate proprio dal Comune e che in alcuni casi sono anche in aumento. Ad annunciare questa notizia è stato il sito dell’Inps, che però ha anche fatto sapere come nel mese di Aprile, sia previsto un aumento.
Ma cerchiamo di entrare nel vivo della questione e scopriamo in che modo si andrà verso questo ribasso per il mese che entra: che cosa si troveranno alcuni contribuenti nel nuovo Cedolino.
Partiamo dagli addizionali, che come detto in precedenza hanno un peso di non poco conto. Ebbene, cosi come ha fatto sapere in una nota ufficiale il sito dell’Inps: per le addizionali regionali il saldo viene effettuato nell’anno successivo a quello di riferimento, il tutto per un totale di undici mensilità che vanno da Gennaio a finire fino al mese di Novembre.
E non finisce qua, sempre per gli addizionali del Comune, il saldo viene effettuato sempre l’anno successivo su undici mensilità, da gennaio a novembre. La grande differenza rispetto alle regionali riguarda l’acconto per l’anno in corso, applicato per sole nove mensilità da marzo a novembre.
Ma non finisce qua, alcuni Comuni, hanno anche annunciato un aumento delle aliquote per l’addebito delle addizionali sulle pensioni, una situazione che porterà alla decurtazione per alcuni pensionati, in modo maggiore rispetto ad altri. Se prendiamo ad esempio il comune di Napoli, questo ha confermato l’aumento dell’addizionale comunale che dallo 0,8% del 2022 è salita allo 0,9% nel 2023 fino ad arrivare all’1,0% nel 2024. Oppure Palermo che ha confermato l’aumento delle aliquote per l’addizionale che passerà dal 0,938% nel 2023 all’1% del 2024.
Discorso simile per il Comune di Roma, dove l’aliquota dell’addizionale è pari allo 0,90%, particolare a cui si aggiunge anche l’esenzione per i redditi fino a 12 mila euro. Per concludere Milano che ha l’addizionale pari all’0.8%, con una esenzione fino a 23 mila euro di reddito. Insomma, davvero un discorso di non poco conto, dal quale è impossibile non prendere spunto per trarre delle importanti conclusioni.
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