Per gli affitti è in arrivo una doppia stangata. Ma sfrattare le persone è diventato praticamente impossibile anche in caso di mancato pagamento del canone.
Il mercato immobiliare è stato messo a dura prova dalla crisi post pandemica e dall’aumento del tasso di inflazione. Per questo motivo, molte persone si sono ritrovate con spese mensili eccessivamente alte e difficili da affrontare, a causa dell’aumento del canone di locazione.
Questa situazione ha fatto registrare un aumento di casi di persone che non riescono a rispettare il pagamento del canone di locazione. Tuttavia, per i proprietari di casa è praticamente impossibile procedere con lo sfratto.
Non è necessario essere esperti del settore immobiliare, basta dare un’occhiata in giro sui vari siti dedicati agli affitti degli immobili in Italia per rendersi conto che le cifre sono lievitate notevolmente. Per questo motivo, sempre più spesso, alcuni nuclei familiari o singoli cittadini fanno fatica a rispettare e onorare il contratto di locazione.
Di conseguenza molte persone sono in ritardo con i pagamenti, ma questa condizione non è sufficiente per procedere con lo sfratto. I padroni di casa sono disperati perché sfrattare un inquilino moroso è diventato praticamente impossibile.
In base a quanto stabilito dalla legge italiana ci sono dei casi ben precisi in cui nonostante il mancato pagamento dell’affitto l’inquilino non può essere sfrattato. Si tratta di disposizioni di legge ben definite che impediscono al padrone di casa di procedere con lo sfratto. Questo è il caso di un immobile affittato con contratto di locazione non regolarmente registrato. Per tutti gli immobili affittati non è possibile accedere alla tutela prevista dalla legge. Non solo non si può intimare l’inquilino al pagamento delle mensilità dovute, ma non è possibile avviare alcun procedimento di sfratto per morosità nei suoi confronti.
Un’altra situazione in cui non è possibile procedere con lo sfratto si verifica quando l’inquilino riesce a dimostrare di aver versato tutte le somme dovute al proprietario dell’immobile. Lo stesso discorso vale anche se l’inquilino dovesse saldare il debito per i canoni non versati entro la prima udienza con il giudice. Infine, non è possibile procedere con lo sfratto anche se l’inquilino moroso chiede di poter godere del termine di garanzia, avendo così la possibilità di pagare le somme arretrate entro 90 giorni.
Per concludere vogliamo sfatare due miti relativi all’impossibilità di sfrattare un inquilino non moroso, quando nel nucleo familiare di quest’ultimo ci sono minori oppure disabili. In merito a queste due circostanze, la legge stabilisce la possibilità di procedere ugualmente con lo sfratto.
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