Multe nulle se l’autovelox non è tarato? Facciamo chiarezza su cosa dice la legge, alla luce delle ultime pronunce.
Sono diversi i casi in cui, attraverso controlli incrociati è emerso che diverse multe emesse in seguito alla rilevazione di autovelox potrebbero non essere valide a causa di problemi legati alla taratura degli stessi. Questa scoperta ha sollevato preoccupazioni riguardo alla correttezza delle sanzioni emesse e ha portato all’annullamento di un numero significativo di contravvenzioni. Ecco quando è possibile sollevare la nullità.
Le multe emesse tramite l’uso di autovelox sono uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza stradale e il rispetto dei limiti di velocità. Tuttavia, è essenziale che tali dispositivi siano accuratamente tarati e verificati per assicurare la precisione delle misurazioni e l’affidabilità delle sanzioni emesse.
Le irregolarità riscontrate nei dispositivi di rilevamento della velocità sono state attribuite a problemi di taratura e manutenzione. Questi difetti possono compromettere l’accuratezza delle misurazioni e portare a erronee sanzioni per i conducenti che potrebbero non aver superato effettivamente i limiti di velocità.
Le autorità competenti stanno attualmente lavorando per risolvere questa situazione e garantire che tutti i dispositivi di rilevamento della velocità siano adeguatamente tarati e funzionanti. Inoltre, stanno prendendo in considerazione misure correttive per risarcire i conducenti che sono stati multati ingiustamente a causa di queste irregolarità.
La legge, infatti, dice che le multe sono nulle qualora i dispositivi autovelox non siano adeguatamente tarati. La taratura degli autovelox, infatti è necessaria affinché i dispositivi rilevino correttamente la velocità dei veicoli e va effettuata una volta l’anno. Sostanzialmente, quindi, c’è il rischio di multare qualcuno che, invece, non avrebbe infranto alcun limite.
A fare scuola, come è noto, è la sentenza n. 113/2015 della Corte Costituzionale ha sancito l’obbligatorietà della taratura periodica degli apparecchi per l’accertamento delle infrazioni inerenti ai limiti di velocità. Una sentenza che va in contrasto con quanto sostenuto dalla Cassazione, che aveva messo nero su bianco come non dovesse ritenersi necessaria una periodica taratura e sulla funzionalità degli stessi apparecchi.
La pronuncia di incostituzionalità dell’articolo 45 del Codice della Strada mette in discussione tutto, aprendo ora al diritto di far accertare giudizialmente l’avvenuta taratura. Dovranno essere ora le amministrazioni locali a prevedere un’adeguata taratura delle strumentazioni; in difetto dell’ottemperamento della stessa le sanzioni elevate agli utenti della strada saranno oggetto di censura da parte delle corti che saranno tenute ad applicare l’articolo del Codice della Strada così come modificato dalla Consulta.
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