L’onere pendente sui Comuni italiani di integrare la tariffa rifiuti con le nuove componenti ARERA rischia di diventare una tassa impropria per gli enti locali?
Questa la preoccupazione dell’IFEL – Istituto per la Finanza e per l’Economia Locale: l’integrazione della tariffa rifiuti con le nuove componenti ARERA per coprire i costi dei rifiuti “accidentalmente pescati” e degli eventi calamitosi rischierebbe di diventare una tassa impropria a discapito degli enti locali. È l’effetto delle nuove componenti di natura perequativa applicabili già a partire dallo scorso primo di Gennaio.
E se l’ARERA, ovvero l’Autorità Nazionale di Regolazione, non effettuerà correttivi, secondo l’IFEL saranno proprio i Comuni a rimetterci. Nello specifico, il centro studi ha dichiarato che gli enti gestori della tariffa si ritroveranno a dover “sostenere maggiori costi per la gestione del ciclo dei pagamenti e per la rendicontazione”. Questi costi, quindi, non potranno che essere ribaltati sul computo della TARI ed ecco che i costi a carico dei bilanci comunali saranno destinati a diventare più pesanti.
Relativamente all’utenza, l’integrazione comporterà 0,10 Euro in più per ciascuna destinati alla copertura dei rifiuti accidentalmente pescati ed a ben 1,50 Euro in più, ancora per ciascuna, per la copertura degli eventi calamitosi. E a preoccupare maggiormente l’IFEL sono proprio le modalità di calcolo delle componenti che, a suo dire, dovrebbero essere applicate sul fatturato e non sul riscosso.
Le previsioni di IFEL riguardo alle nuove incombenze per i Comuni
Secondo IFEL tra gli svantaggi principali per i Comuni peserebbe in particolare l’onere di anticipo delle somme da versare ai due conti perequativi, obbligandoli in sostanza “a riversare a proprie spese le quote non pagate dagli utenti”, in base ad un principio che in gergo tecnico viene definito come un’operazione di “obbligato in solido”.
E il rischio non sarebbe solo di imporre una tassa impropria sui Comune, ma anche illegittima, soprattutto in relazione alle coperture previste per gli eventi calamitosi che, come dichiarato da IFEL, non trovano “una copertura legislativa specifica” per essere applicate. Mentre la copertura per i rifiuti potrebbe trovare una rispondenza tra i dettami normativi vigenti, ma soltanto come “aggiunta” alla tassa sui rifiuti e non come integrazione.
“Pare opportuno un intervento per evitare questi aggravi – ha per ora concluso l’IFEL – attraverso un contributo della stessa Autorità o di altra fonte, che eviti effetti indesiderabili su questo versante”, tra i quali quasi certamente l’avvio di numerosi contenziosi amministrativi da parte degli enti comunali sui quali grava maggiormente il nuovo onere.