Il prezzo della benzina sale anche in Italia, e ora il problema è Putin. Ecco che cosa sta succedendo e le possibili conseguenze in futuro.
Da ormai qualche anno, anche in Italia i cittadini stanno affrontando il problema del caro carburanti. Con conseguenze che sono risultate essere in alcune circostanze decisive per le tasche di milioni di famiglie. Col costo al litro che è arrivato persino a superare i 2 euro, ben lontani dalle cifre medie a cui ci si era abituati negli anni scorsi.
E le motivazioni dietro questo fenomeno sono molteplici. Dalla crisi economica all’inflazione, passando per il conflitto scoppiato in Ucraina e gli strascichi del Covid-19. Tutti fattori che hanno portato ad una situazione sempre più grave, e che potrebbe persino peggiorare nei prossimi giorni. Stando a quanto emerso infatti, il prezzo della benzina è destinato a salire. Il problema questa volta è Putin: ecco cos’ha deciso.
Aumenta il prezzo della benzina: la decisione di Putin
A partire dal 1° marzo 2024 e per ben sei mesi, la Russia sospenderà completamente le esportazioni di benzina all’estero. Una decisione annunciata dal vice primo ministro Alexander Novak tramite un portavoce e condivisa dal presidente Vladimir Putin. Ad essere esclusi dalla decisione sono solo alcuni alleati della Russia stessa, tra cui le ex repubbliche sovietiche di Bielorussia, Kazakistan e Turkmenistan.
Secondo gli analisti, questa decisione ha come obiettivo quello di mettere in difficoltà i Paesi occidentali. Una strategia attuata dal governo russo già prima dell’invasione di Putin in Ucraina. Ma quali conseguenze potrebbero esserci per l’Italia? Difficile sapere se già nell’immediato il prezzo potrà aumentare. Ci sono due casi avvenuti di recente che potrebbero fungere da esempio lampante.
Alla fine del mese di settembre scorso Mosca interruppe le esportazioni per un mese, con il costo della benzina che però scese intorno all’1,9 euro al litro. Discorso diverso invece nel 2022, quando la Russia dovette vedersela con alcune sanzioni imposte dai Paesi europei. In questo caso, infatti, ci fu un impatto diretto sui prezzi in quanto fu vietato a Putin di vendere diesel all’occidente.
Staremo a vedere cosa succederà questa volta, ma è chiaro che la decisione arrivata in modo così brusco sta tenendo tutti sull’attenti. In quanto la Russia è da anni una delle maggiori produttrici ed esportatrici di carburante in tutto il mondo.