Se sei in difficoltà economica ed anche la spesa sembra inaffrontabile, c’è qualcosa che devi assolutamente sapere: si tratta della spesa gratis.
Non è un periodo facile, quello che stiamo vivendo. Gli stipendi e le entrate economiche sono sempre uguali a sé stesse ma, dall’altro lato, la vita di tutti i giorni costa sempre di più, con il conseguente impoverimento generale. Per sostenere le famiglie più in difficoltà, il governo ha pensato a questa novità: si tratta della spesa gratis.
Una delle difficoltà maggiori, quando si è in fatica economica, è quella del portare il cibo in tavola. Soprattutto se si hanno dei figli, infatti, si vuole dar loro un’alimentazione sana e varia, che comprenda frutta e verdura e tutto ciò che serve. Per chi non ce la fa, però, c’è la spesa gratis: ecco in cosa consiste e a chi è rivolta.
Al via la novità del reddito alimentare: i comuni e gli enti interessati hanno infatti ricevuto l’avviso con le istruzioni da seguire per presentare i propri progetti entro il 31 marzo. L’avviso è rivolto alle città che per prime vedranno partire questo progetto: si tratta di Palermo, Napoli, Firenze e Genova. Qui le persone in grave povertà si vedranno recapitare dei prodotti alimentari invenduti dei negozi della grande distribuzione, così che da un lato le si aiuti a livello economico e dall’altro si riduca lo spreco quotidiano.
Saranno distribuiti anche i prodotti risultati non idonei alla vendita per via della confezione danneggiata o poiché prossimi alla scadenza, ma ancora buoni. I progetti nelle quattro città pilota coinvolgeranno i Comuni, gli Enti del Terzo Settore e i Soggetti Pubblici già coinvolti nell’ambito dell’assistenza alimentare, nonché chi vorrà prendere parte a questa nuova iniziativa. Per presentare il proprio progetto è necessario inviare una e-mail all’indirizzo supporto.redditoalimentare@lavoro.gov.it.
Ogni città, quindi, entro il 31 marzo presenterà il proprio progetto di spesa gratis: a meno che una delle quattro coinvolte decida diversamente, al momento non risulta che le persone dovranno far domanda per ricevere la spesa, poiché tutto si baserà sugli ISEE pubblici e sul lavoro di individuazione fatto dai servizi sociali territoriali. Se abitate in una di queste quattro città e siete in condizioni economiche fragili, allora, potreste avere presto belle sorprese.
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