Lo scioglimento del ghiaccio delle calotte polari potrebbe avere effetti disastrosi sulla salute. Non solo virus ma anche radon cancerogeno.
Il surriscaldamento globale è un problema serio che riguardano non solo i cambiamenti climatici, ma l’inevitabile scioglimento del ghiaccio delle calotte polari. Si tratta del cosiddetto permafrost, il ghiaccio perenne nel quale sono intrappolati i virus e altre sostanze che potrebbero essere estremamente dannose per la salute degli esseri viventi.
Alcuni studi hanno rilevato che la causa dello scioglimento del permafrost ci sarebbe la liberazione di virus e radon cancerogeno. Quest’ultimo è un gas inodore e incolore, ma estremamente radioattivo che sarebbe una delle cause principali del cancro ai polmoni.
Cerchiamo di capire quali sono le scioccanti scoperte fatte dagli scienziati.
Con lo scioglimento dei ghiacciai che caratterizzano le calotte polari avviene anche la dispersione di sostanze dannose per la salute umana e più in generale per gli esseri viventi. Due scienziati infatti hanno sottolineato come lo scioglimento del permafrost rappresenti una minaccia per la comunità, in particolare per le popolazioni che vivono a ridosso del circolo polare artico.
All’interno del ghiaccio infatti sono intrappolate e importanti quantità di gas radioattivo inodore e incolore che sarebbe responsabile di tumori, come il cancro ai polmoni. Man mano che avviene lo scioglimento dei ghiacciai si verifica anche la liberazione di grandi quantità di questo gas cancerogeno che dal suolo passa agli edifici delle zone circostanti. Gli scienziati hanno notato che il rischio maggiore si verifica per le abitazioni in cui sono presenti scantinati e strutture sotterranee. In queste aree, infatti, sono stati rilevati significativi e aumenti di radon fino a 100 volte rispetto al valore iniziale registrato circa 7 anni fa.
Con lo scioglimento dei ghiacciai infatti avviene il rilascio di enormi quantità di metano, che determina anche la liberazione di virus, batteri e altri patogeni particolarmente pericolosi. La loro pericolosità è data dal fatto che questi virus e questi batteri sono intrappolati nel ghiaccio da migliaia di anni e probabilmente i nostri sistemi immunitari non si sono evoluti abbastanza per riuscire a contrastarli.
In pratica, si tratta di virus con i quali non ci siamo mai confrontati e dunque gli effetti sulla salute pubblica possono essere davvero catastrofici. Recentemente un team di ricercatori francesi ha individuato un virus definito “zombie”, che risale a circa 50.000 anni fa. Lo studio ha confermato che il virus in questione ha conservato le capacità infettive. Cosa accadrà quando questo virus verrà liberato dall’aria a causa dello scioglimento dei ghiacciai?
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