Mangiare sano è essenziale per la nostra salute ed in pochi sanno quanto può far davvero male un panino al prosciutto: tutta la verità.
Mantenere una corretta alimentazione è cruciale per garantire il benessere fisico e mentale. Ogni giorno, ciò che mangiamo influenza direttamente il nostro livello di energia e la nostra capacità di affrontare le sfide quotidiane. Evitare cibi poco salutari è fondamentale per evitare lo sviluppo di varie patologie. Inoltre spesso una dieta salutare deve essere associata a dell’adeguata attività fisica, proprio questo vi permetterà di mantenervi in forma e di godere di buona salute. Una corretta alimentazione si basa sull’assunzione di cibi naturali e freschi.
Questi devono essere non processati e privi di conservanti. Proprio per questo motivo dobbiamo evitare l’assunzione di quei cibi fritti, optando per cotture più salutari, come quelle al vapore, alla piastra o al cartoccio. Inoltre è importante anche evitare cibi raffinati, andando ad informarsi accuratamente sugli alimenti che pur sembrando salutari, potrebbero danneggiare il nostro organismo. Tra questi, a sopresa, troviamo anche il prosciutto, che spesso accompagna i nostri panini durante la giornata. A fornire ulteriori indicazioni ci ha pensato l’oncologo Mattia Garutti.
Il prosciutto fa davvero male? Le rivelazioni dell’oncologo
Uno degli youtuber che suscita maggior interesse sulla piattaforma è sicuramente l’oncologo Mattia Garutti, che stavolta ha voluto svelare se il prosciutto è cancerogeno. Prima di rivelare l’arcano, l’esperto ha sottolineato che con la parola prosciutto si intendono tutte le carni lavorate. Stiamo parlando di tutte le carni animali (rosse, bianche e frattaglie), che subiscono lavorazioni atte ad aumentarne la conservazione. Fatta questa premessa quindi è possibile scoprire se questo prosciutto è cancerogena.
La risposta è arrivata nel 2018, quando l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) attraverso lo IARC ha pubblicato la 114esima monografia dedicata alle carni lavorate. Il verdetto però è stato negativo, visto che le carni lavorate sono dei cancerogeni certi (classe 1) vale a dire che non ci sono dubbi. Il rischio oncologico sembra riguardare prevalentemente i tumori del tratto gastrointestinale, vale a dire quella del colon. Secondo la scienza sono almeno cinque le sostanze in grado di favorire lo sviluppo dei tumori.
Tra queste la prima è sicuramente il ferro eme, presente nei tessuti animali ed in grado di aumentare la produzione degli ossidanti. Successivamente poi bisogna fare molta attenzione se nella lista degli ingredienti sono presenti nitriti o nitrati. La terza e la quarta sostanza cancerogena sono gli idrocarburi policiclici aromatici e gli amine eterocicliche, che si sviluppano nel processo di cottura della carne. Infine l’ultima sostanza sono le interazioni con microbiota. Queste infatti possono sputare delle sostanze tossiche per il nostro corpo.
Il dottore ha precisato però che chi mangia tutti i giorni almeno 50 grammi di carne lavorata ha un rischio di contrarre tumori superiore del 16%. Questo aumento però varia da persona a persona a seconda della percezione dell’individuo. Il 16% non ci dice la probabilità di sviluppare un tumore del colon retto, ma ci rivela solamente di quanto aumenta la nostra probabilità di sviluppare questo tumore rispetto al rischio di partenza.
Non sapendo però il rischio di partenza di ciascun individuo è bene prendere questi dati con le pinze. Inoltre chi non riesce a stare senza i propri insaccati e bene tenere a mente che è possibile consumarli, ma con moderazione.