Perché si può perdere la pensione di reversibilità: ecco quali sono i limiti di reddito e le novità del 2024.
La pensione di reversibilità rappresenta un sostegno fondamentale per i familiari superstiti di un pensionato deceduto. Tuttavia, non è automatico il diritto a questo beneficio. Infatti esistono dei limiti di reddito che, se superati, possono comportare la riduzione o addirittura la perdita dell’assegno pensionistico.
Con l’entrata in vigore dei nuovi limiti per il 2024, è essenziale comprendere come questi influenzino il calcolo e quali siano le implicazioni per i beneficiari. Innanzitutto, è fondamentale comprendere chi ha diritto alla pensione di reversibilità e come si calcola. Il coniuge superstite ha diritto a una percentuale della pensione goduta in vita dal defunto. Mentre i figli o altri familiari hanno assegni variabili in base alla situazione familiare e alla legge vigente.
Le nuove norme sulla pensione di reversibilità
I limiti di reddito per il 2024 sono stati stabiliti in base al trattamento minimo pensionistico. Inoltre variano a seconda della fascia di reddito del beneficiario. Per redditi inferiori a 23.345,79 euro non vi è alcun taglio. Mentre per redditi compresi tra questa cifra e i 38.909,65 euro si applicano decurtazioni progressive fino al 50% per redditi superiori a quest’ultima soglia. Un esempio pratico può chiarire come questi limiti influenzino la pensione di reversibilità. Considerando un coniuge superstite con un reddito annuo di 24.000 euro, rientrante nella prima fascia, si avrebbe un taglio del 25% sull’assegno pensionistico. Di conseguenza, anziché ricevere il 60% dell’assegno del defunto, il coniuge percepirebbe solo il 45%.
È importante sottolineare che, secondo la sentenza n. 162 del 30 giugno 2022 della Corte Costituzionale, la pensione di reversibilità non può essere decurtata in misura superiore all’ammontare complessivo dei redditi aggiuntivi del beneficiario. Ciò significa che eventuali redditi supplementari non possono portare a una riduzione ulteriore dell’assegno pensionistico.
Inoltre, la presenza di figli minori o inabili nel nucleo familiare esclude qualsiasi decurtazione, indipendentemente dal reddito percepito dal beneficiario. Alcuni redditi specifici, come la rendita della casa di abitazione, il trattamento di fine rapporto e i compensi arretrati soggetti a tassazione separata, non vengono considerati nel calcolo dei limiti di reddito per la decurtazione della pensione di reversibilità.
In conclusione, i limiti di reddito per la pensione di reversibilità del 2024 rappresentano una misura per garantire l’equità nel sistema pensionistico e l’adeguatezza economica dei beneficiari. Tuttavia, è importante essere consapevoli di tali limiti e delle loro implicazioni per poter pianificare al meglio la propria situazione finanziaria e assicurare un sostegno adeguato ai familiari superstiti.